Continuiamo la pubblicazione dell'anteprima del romanzo Verso Shangri-La di Maurizio Feruglio.
Oggi vogliamo farti leggere la pagina dal tema Nella Delphìs tratta dal romanzo Verso Shangri-La di Maurizio Feruglio. Buona lettura.
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Nota: se vuoi leggere il testo direttamente dall'immagine, fai clic sull'immagine con il pulsante destro del mouse e seleziona la voce Apri immagine in un'altra scheda. Potrai fare lo zoom dell'immagine e leggere comodamente il testo. Qui sotto riportiamo ugualmente il testo non formattato:
un uomo di bassa statura con dei baffetti ispidi e subito scandì la parola in codice chiedendo disponibilità dei sensori. Il negoziante, con fare circospetto, le diede del materiale e prese i diamanti, decantandone la bellezza. Dopo aver teletrasportato i sensori Jàleh chiese di poter utilizzare il teletrasporto. Al cenno di assenso del commerciante entrò nella capsula e digitò un codice. Una volta arrivata nel settore prescelto, pronunciò il codice del successivo negozio.
Kìran prese le sue cose e le infilò in un borsone. Diede un’ultima occhiata alla stanza. Si ricordò del disco di Rawenstoff e lo prese dal lettore. Digitò un codice sulla tastiera della porta e svanì.
Si guardò attorno per scorgere qualche intruso in attesa. Notò solo due astronavi in partenza, per cui si diresse verso la Delphís. Salì la scaletta e ordinò: «Controllo accesso». Fu investito da una luce arancione e apparve un olomonitor con le scritte di verifica:
Verifica conformazione cranica…
Verifica impronte digitali…
Verifica globo oculare…
Verifica DNA…
Tutte le verifiche completate.
Nome: Kìran Takòd.
Anni: 44.
Pianeta di origine: Bàrsel.
Sistema stellare: Àureas.
Professione: Ricercatore minerario.
Grado: Quantico.
Accesso consentito.
Si aprirono in sequenza il portello esterno e quello interno. Al suo passaggio si richiusero. Posò il borsone. Una sensazione di piacere per la familiare aria di casa lo pervase. «Ilia, attiva il supporto vitale», chiese. L’Interfaccia Linguaggio Intelligenza Artificiale processò ed eseguì all’istante l’ordine. «Grazie bella», disse tirando fuori dal giubbetto un rilevatore di microspie. Era intenzionato a controllare la nave da cima a fondo.
Si avviò verso la plancia. Fece un breve giro controllando il display del rilevatore. Nessun led si accese. Ritornò nel corridoio ed entrò nelle cabine dell’equipaggio. Nulla! Ispezionò la mensa situata in fondo alla passerella. Fissando il rilevatore assentì, il piano era pulito. Doveva però analizzare anche il resto della nave. Per mezzo di una pedana a levitazione magnetica scese al livello inferiore ed esaminò la sala macchine. Ripercorse la passerella metallica e monitorò il deposito Uno. Entrò nell’hangar navicella, tutto a posto. Controllò anche il deposito Due, proprio di fronte l’altro. Con aria soddisfatta spense il rilevatore e se lo mise in una tasca del giubbetto. La Delphís era pulita.
Sul pavimento notò i due sensori teletrasportati da Jàleh. Si chinò e li esaminò. Doveva montarli. Li raccolse da terra, prese la cassetta degli attrezzi da un armadio e portò tutto in plancia.
Poggiò la cassetta sul pavimento e i sensori sopra una poltrona. Aggrottò la fronte ricordandosi del borsone. Quasi per istinto si alzò e ritornò nel corridoio. Prese il borsone e lo portò nella sua cabina. Fece un sorriso ironico, sapeva che Kàled non voleva vedere cose fuori posto. Se l’avesse vista nel corridoio gli avrebbe fatto una benevola lavata di testa. Tornò nella plancia e iniziò a lavorare.
Si sedette alla consolle schermi e sensori. Sfiorando un globo luminoso si materializzò un ologramma con la visualizzazione dello stato degli schermi protettivi e dei sensori esterni e interni. «Ora, piccola mia, ti imbelletterò un po’», disse guardando la plancia ipertecnologica. Passando la mano d’ebano su un’area dell’olomonitor attivò la procedura diagnostica dei sensori interni. Gli piaceva il suo lavoro. Vennero controllati tutti i componenti della Delphís, ognuno risultò in piena efficienza. Toccò un altro globo luminoso, questa volta apparve il menu di configurazione e installazione componenti. I sensori a lungo raggio avrebbero facilitato il compimento della missione. Puntò il dito sulla scritta Installazione sensori a lungo raggio. Da una parete uscì un cassettino.
Prese il sensore, ci passò sopra un tester e, dopo averne letto il risultato, si diresse verso il cassettino. Vi alloggiò il sensore e girò una levetta per fissarlo. Ritornò sulla postazione e toccò di nuovo...
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